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Quaderno della ricerca



            2.3 Il riconoscimento e la certificazione delle competenze
                 Nella normativa italiana ed europea la realizzazione del lifelong-learning
            trova  la  sua  diretta  esplicazione  nel  processo  di  riconoscimento  e
            certificazione delle competenze, ovvero nel rendere il più possibile trasparenti
            e valorizzare gli apprendimenti ovunque e comunque acquisiti, non soltanto
            nel sistema scolastico e formativo, ma anche in contesti meno formalizzati e
            istituzionalizzati, ma che contribuiscono in modo ugualmente significativo
            alla crescita e alla professionalità dei singoli individui.
                 Nella prospettiva europea il riconoscimento delle competenze si inserisce
            in un più ampio piano di azione a sostegno dell’occupabilità e s adattabilità
            dei lavoratori, garantendo passaggi più efficaci fra sistemi formativi e lavoro,
            una  più  attiva  partecipazione  dei  cittadini,  l’accesso  alle  opportunità  di
            qualificazione  e  mantenimento  dei  requisiti  di  occupabilità,  secondo  gli
            orientamenti propri della strategia di Lisbona sulla competitività, lo sviluppo
            sostenibile e la coesione sociale. In questa direzione, “il riconoscimento delle
            competenze riveste due funzioni essenziali: da un lato, consente agli individui
            di vedere riconosciuti i precedenti “apprendimenti”, quali possibili crediti
            formativi, dall'altro, consente ai sistemi di offerta di personalizzare al meglio
            l'intervento formativo, articolandone contenuti, metodologia e sequenza in
            funzione delle caratteristiche e dei bisogni specifici di ciascun individuo”
            (Riello, 2013a, p. 32-33).
                 La  certificazione  delle  competenze  consente,  dunque,  da  un  lato,  di
            rendere  trasparente  il  valore  degli  apprendimenti  acquisiti,  dall’altro,  di
            rispondere  in  maniera  più  specifica  alla  domanda  del  mondo  del  lavoro
            tramite  la  documentazione  analitica  e  precisa  dell’effettiva  capacità  di
            esecuzione di una certa attività, in modo coerente con un insieme di standard
            minimi di contenuto, contesto e risultato (Margiotta, 2011; Riello, 2013b).
                 Il discorso sulla certificazione delle competenze non può prescindere dal
            riconoscimento delle competenze e del loro valore, in tutti gli ambiti in cui si
            sviluppano.  In  questo  senso,  la  declinazione  operativa  del  concetto  di
            competenza  adottato  sul  piano  giuridico  e  istituzionale  può  giovarsi  del
            contributo della prospettiva pedagogica c’è un potenziale che risulta dalla
            formazione, dalle esperienze professionali, sociali e personali della persona
            (Mortari, 2010; Robasto, 2019). In quest’ottica, un sistema ben definito di
            certificazione delle competenze si configura come valorizzazione dei percorsi
            individuali  e,  simultaneamente,  come  leva fondamentale  per una  effettiva
            innovazione del sistema, contribuendo a sviluppare gli obiettivi strategici di
            un  sistema  integrato  di  istruzione  degli  adulti  (Piazza,  2013),  quali
            l’arricchimento e il potenziamento personale, l’accessibilità alla formazione,
            il miglioramento del profilo culturale e delle competenze della popolazione

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