Page 21 - Quaderno Della Ricerca
P. 21
L’accertamento e la valutazione delle competenze:
contributi di ricerca
delle competenze rispetto ai diversi contesti in cui si trovano a essere
esercitate, siano essi scolastici o più in generale formativi, determinando
una revisione dei loro modelli didattico-progettuali e lo spostamento dai
saperi al loro utilizzo in vista della risoluzione di problemi noti o inediti
(Bottani, 2007). La competenza, quindi, “non rappresenta un agire
semplice, atomizzato, astratto, ma un agire complesso che coinvolge tutta
la persona e che connette in maniera unitaria e inseparabile i saperi, il saper
fare, i comportamenti individuali e relazionali, gli atteggiamenti emotivi e
le motivazioni del soggetto” (Capperucci, 2016, p. 134).
2.2 Valutazione competenze come forma di valutazione autentica
La complessità dell’accezione di competenza richiede pertanto nuovi
approcci teorici e metodologici, oltre ad un articolato framework di strumenti.
Tra essi Castoldi (2011) individua le rubriche valutative, in cui ogni
competenza si declina in dimensioni, criteri, indicatori, esemplificazioni e
livelli (base, intermedio, avanzato) (Castoldi, 2011).
Un contributo significativo alla riflessione sulla valutazione delle
competenze è stato fornito dall’approccio dell’authentic assessment
(McClelland, 1973; Gardner, 1992; Glaser & Resnick, 1989) soprattutto per la
sua valenza formativa “capace cioè di leggere e interpretare i processi che
generano apprendimento, come le conoscenze acquisite si trasformano in
comportamenti efficaci, in competenze personali spendibili in più contesti.
Piuttosto che sulla standardizzazione dei risultati, la valutazione autentica si
concentra sulle modalità personali che ciascun soggetto attiva mentre apprende,
sia che ciò si verifichi dentro o fuori la scuola” (Capperucci, 2016, p. 135).
Secondo Wiggins (1993), la valutazione autentica: è realistica (cioè
basata su compiti riconducibili a situazioni specifiche); richiede capacità
critica, innovazione e creatività (rimandando a problemi con più soluzioni);
concorrere alla costruzione del sapere; consente l’emergere e l’integrarsi dei
saperi; fornisce feedback immediati che consentono il monitoraggio e il
miglioramento dell’apprendimento.
In questa accezione la valutazione delle competenze si configura essa
stessa come strumento per l’apprendimento (Brooks & Brooks, 1999),
supportando e favorendone l’autoregolazione sulla base dei feedback ricevuti,
dei punti di forza e di debolezza messi in luce, consentendo, più in generale,
una partecipazione attiva del discente che acquista egli stesso una maggiore
consapevolezza relativa al proprio patrimonio conoscitivo, alle strategie
risolutive e metacognitive impiegate (Vertecchi, Agrusti & Losito, 2010).
21 21