Page 20 - Quaderno Della Ricerca
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Quaderno della ricerca



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                L’accertamento e la valutazione delle

                   competenze: contributi di ricerca



            2.1 Il costrutto di competenza
                 Nel dibattito europeo sulla formazione lungo tutto l’arco della vita il
            concetto di competenza ha occupato la riflessione pedagogica degli ultimi
            decenni,  assumendo  un  ruolo  fondamentale  e  rappresentando
            un’opportunità  di  rinnovamento  per  la  didattica  (Margiotta,  2012;  Le
            Boterf, 2008; Pellerey, 2010; Rey,2003).
                 Nel paradigma sociologico dell’azione in situazione, Le Boterf (2008)
            intende  la  competenza  non  semplicemente  come  un insieme  di  risorse,
            quanto come un processo legato anche alla dimensione socio-culturale che
            la costituisce (Berger & Luckmann, 2002; Sciolla, 2002) e alle situazioni
            autentiche e differenziate nel quale è esercitata e trasferita, richiedendo una
            “stima della pertinenza dell’azione rispetto al contesto” (Di Pietro, 2013,
            p. 64). Sulla stessa scia si colloca la definizione di competenza fornita da
            Bottani  (2007),  per  cui  la  competenza  è  intesa  come  “la  capacità  di
            adempiere  alle  richieste  complesse  in  un  particolare  contesto  attivando
            prerequisiti  psicosociali  (incluse  le  facoltà  cognitive  e  non  cognitive)”
            (Bottani,  2007,  p.  85).  In  tale  prospettiva  “possedere  una  competenza
            significa non solo avere le risorse che la compongono, ma anche essere
            capaci di attivare adeguatamente tali risorse e di orchestrarle, al momento
            giusto, in una situazione complessa” (ivi, p. 87).
                 Per  le  Boterf,  dunque,  la  competenza,  muovendosi  nell’ambito
            dell’azione  situata,  si  formalizza,  si  concettualizza,  si  rende  trasferibile  e
            quindi  decontestualizzabile,  per  poi  ricontestualizzarsi  nell’esperienza
            autentica  della  persona.  Sembrerebbe  pertanto  che  le  competenze
            comprendano simultaneamente una dimensione individuale, ricca di valori,
            cultura e immaginario unici, e una dimensione collaborativa in “ambienti di
            apprendimento  tesi  alla  realizzazione  di  artefatti  cognitivi  frutto  di
            interazione” (Di Pietro, 2013, p. 63). Anche la definizione di competenza
            riscontrabile nella normativa europea pone un forte accento sulla dimensione
            situata, rimarcandone sia la responsabilità e l’autonomia richiesti ai soggetti
            che “la comprovata capacità di messa alla prova in situazioni autentiche”.
                 In  questo quadro diventa  essenziale la  trasferibilità e la  flessibilità


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