Page 145 - Quaderno Della Ricerca
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Allegati


            Il lago d’Aral, che per quasi mezzo secolo si è ritirato provocando un disastro ambientale in
            Asia centrale, ha finalmente smesso di prosciugarsi. Lo afferma Pyotr Zavyalov, dell’istituto
            di  Oceanografia  dell’accademia  delle Scienze  russa.  “Il  mare  al  momento  è  prossimo
            all’equilibrio  perchè  la  sua  superficie  si  è  talmente  ridotta  che  anche  l’evaporazione  è
            diminuita, cosicchè anche il piccolo apporto dei fiumi e i flussi di acqua sotterranei riescono a
            compensarla” ha detto lo scienziato in un convegno. A metà tra l’Uzbekistan e il Kazakistan,
            il lago di Aral – comunemente chiamato mare di Aral – ha cominciato a ritirarsi negli anni
            Sessanta, dopo che i due fiumi che lo alimentavano furono deviati in modo massiccio per usi
            agricoli. Gli storici spiegano che i progetti di epoca sovietica per irrigare vaste aree dell’Asia
            centrale coltivate a cotone rientravano nella dottrina comunista di conquista della natura,
            piegandone le regole ai fini del socialismo. I collettivi agricoli che cercavano di coltivare
            cotone utilizzavano grandi quantità di acqua e negli anni Settanta l’enorme lago salato si era
            già significativamente prosciugato. La poca acqua che riusciva a raggiungerlo era carica di
            pesticidi e prodotti chimici per l’agricoltura. Un tempo grande come l’Irlanda, il mare d’Aral
            ospitava un ecosistema molto ricco, che gli ambientalisti definivano “l’Amazzonia dell’Asia
            centrale”. Nel 1991, al momento del crollo dell’Urss, aveva già perso il 90% delle sue acque,
            riducendosi a tre piccoli specchi d’acqua, di cui due quasi privi di vita. Il bacino settentrionale,
            che si trova in Kazakistan ed è nota con il nome di Piccolo Aral, è stato circondato da dighe
            artificiali e ora sta tornando a crescere, mentre gli abitanti dei villaggi di pescatori che lo
            circondano,  abbandonati  da  decenni,  stanno  tornando  nelle  loro  case.  Ma  i  due  bacini
            meridionali sono ora pieni di acqua estremamente salata, dove sopravvivono solo piccoli
            crostacei  e  batteri.  In  seguito  alla  sparizione  del  lago  vaste  aree  di  terra  coltivabile  in
            Uzbekistan, Kazakistan e Turkmenistan sono coperte di sali tossici, che avvelenano il suolo e
            causano malattie quali cancro, tubercolosi e anemia, secondo l’Onu. Un piano faraonico per
            rifornire il mare di acqua dei fiumi siberiani è stato abbandonato a causa dei costi elevati e
            delle conseguenze ambientali imprevedibili.

            -  Il lago di Aral
            Non si è prosciugato [   ] si è prosciugato per cause naturali [   ] si è prosciugato a causa
            delle attività umane [   ]
            -  Il lago di Aral
            È ormai morto [   ] sta tornando in vita [   ] si sta riempiendo di acqua salata [   ]
            -  La storia del lago di Aral è
            Uno degli esempi di distruzione a causa dell’uomo [ ] un evento imprevedibile [ ]
            una catastrofe dovuta a un terremoto [   ]

            Valutazione …./3

            3)  Rifletti sull’ambiente a te vicino. Descrivi un caso in cui l’intervento dell’uomo ha
                modificato questo ambiente.
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